Morning Chronicle - Zalone, politicamente corretto? Meglio intelligentemente scorretto

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Zalone, politicamente corretto? Meglio intelligentemente scorretto
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Zalone, politicamente corretto? Meglio intelligentemente scorretto

Torna con Buen camino di Nunziante, in uscita il 25 dicembre in 1000 sale

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Invece di lamentarsi del "politicamente corretto bisogna essere intelligentemente scorretti, io non avverto questo problema, l'avete visto nel film". Lo dice Luca Medici in arte Checco Zalone, parlando della sua nuova commedia, Buen Camino la commedia che segna il suo ritorno nelle sale, a cinque anni di distanza da Tolo Tolo, proprio il giorno di Natale, il 25 dicembre in ben 1000 copie con Medusa Film. Dietro la macchina da presa torna Gennaro Nunziante, che lo ha scritto insieme a Luca Medici (nome all'anagrafe di Zalone), ricomponendo la coppia d'oro dei record in sala sala, che si era separata solo per il film del 2020. Stavolta Zalone , in una storia che riserva anche battute su Gaza, Schindler's List e l'11 settembre, interpreta Checco, il rampollo viziato ed egomaniaco, di un industriale dei divani. Invece di lavorare il protagonista, passa il tempo con la sua fidanzata modella 25enne tra una super villa piena di statue e quadri autocelebrativi, yacht e feste come quella che sta preparando con 800 invitati per i suoi 50 anni. Festeggiamenti che deve rimandare quando l'ex moglie Linda (Martina Colombari) lo chiama per dirgli che la figlia adolescente, Cristal (Letizia Arnò), è scomparsa. Checco ritrova la ragazza in Francia dove la figlia, in cerca di valori autentici, sta per iniziare il cammino di Santiago di Compostela, lungo 800 km. Un'impresa in cui l'uomo, pur di riportarla presto a casa, decide di accompagnarla, tra ostelli, vita semplice (o quasi) disavventure, ricoveri e rinascite. Nel cast, fra gli altri, anche Beatriz Arjona, Hossein Taheri e Alfonso Santagata. "Con Luca la prima volta che facciamo è chiederci chi è Checco oggi. Quando lo abbiamo immaginato stavolta, abbiamo pensato a un ricco - spiega Nunziante - e che il Cammino di Santiago potesse rappresentare qualcosa di completamente stridente con la sua vita" perché "da ricco lui si è considerato un Dio ma non si è mai messo alla ricerca di Dio. Solitamente la ricchezza si sostituisce alla divinità" e "infatti al cammino lui ci arriva in Ferrari". Venendo alle aspettative per il film (producono Indiana Production con Medusa in collaborazione con Mzl e Netflix) di grandi incassi, "è inutile essere ipocriti... ci aspettiamo di fare i soldi" dice Zalone sorridendo. "Ci sono grandi aspettative anche per i dati arrivati sulle prevendite. Questo James, come si chiama, Camerun - scherza, riferendosi al regista di Avatar: Fuoco e cenere - dovrebbe svegliarsi il 26 e chiedersi ' ma ma chi cazz… è sto Zalone".

M.Jenkins--MC-UK